Nell’immaginario del fitness il muscolo del grande pettorale è uno tra i più famosi e ambiti a livello estetico. Questo muscolo ha un ruolo primario nella morfologia della parte superiore del busto e da sempre è considerato uno dei muscoli più belli del corpo umano.
Oltre però ad essere esteticamente appariscente e anche importante per svolgere azioni fondamentali per la biomeccanica e il movimento degli arti superiori.
Vediamo in questo articolo la sua anatomia, le funzioni e quali caratteristiche ha il grande pettorale, per analizzare successivamente il suo ruolo nell’allenamento con i sovraccarichi.
Muscolo grande pettorale: anatomia, origine ed inserzioneÂ
Il muscolo del grande pettorale è formato da tre fasci muscolari distinti tra loro posizionati orizzontalmente: i fasci clavicolari, sterno costali e addominali.
Ha la particolare forma di un ventaglio, che unisce la superficie frontale del torace all’omeroe delimita invece la parte anteriore della cavità ascellare. Analizzando la parete muscolare nelle donne, si nota che la parete frontale è in rapporto con la ghiandola mammaria mentre la faccia posteriore, sia nell’uomo che nella donna, si trova a contatto con il muscolo piccolo pettorale e i muscoli intercostali.
Il muscolo grande pettorale ha come particolaritĂ di originare in tre punti differenti.
Con la sua porzione clavicolare origina a livello del margine anteriore della clavicola, con la fascia sternale e delle cartilagini costali con la sua parte sterno-costale. Ultimo punto d’origine, più in basso con la sua porzione addominale a livello della guaina dei muscoli retti.
Per via della sua dimensione ricopre totalmente il piccolo pettorale, collocato proprio sotto di esso tra le coste e la clavicola.
Tutte le sue fibre convergono per andarsi ad ancorare a livello della cresta del tubercolo maggiore dell’omero. Questo avviene tramite un robusto tendine dotato di inserzione incrociata.
Quanto appena detto sulla posizione delle fibre disposte orizzontalmente, sfata in modo deciso l’ideologia che vaga all’interno delle palestre del pettorale interno ed esterno, dando così origine a tre porzioni di muscolo.
 Il pettorale si divide precisamente in: porzione clavicolare (detta comunemente “petto alto“), porzione sterno-costale, porzione addominale (entrambe vengono accorpate con il nominativo di “petto basso”).
Singolarmente ogni porzione è formata da gruppi di fibre che determinano funzioni anatomiche distinte.
- Fascio clavicolare: adduce, flette e intra ruota l’omero;
- Fascio sterno-costale: adduce e intra ruota l’omero. estende l’omero dalla posizione di massima flessione con le fibre più inferiori, partendo con il braccio sopra la testa.
- Fascio addominale: adduce, intra ruota ed estende anche in questo caso l’omero dalla posizione di massima flessione e deprime il cingolo scapolare.
Il muscolo grande pettorale avendo una inserzione fissata, viene considerato un muscolo inspiratorio accessorio, perché durante l’inspirazione ha il compito di contribuire al sollevamento della gabbia toracica.
Una porzione di muscolo che apparentemente ammiriamo ma realmente poco conosciamo a livello funzionale.
Come allenare il grande pettorale
L’allenamento del grande pettorale tende a mettere in atto dalla teoria alla pratica ciò abbiamo imparato precedentemente.
Per stimolare le fibre di questo muscolo gli esercizi prevedono dei movimenti lungo un piano trasversale di adduzione, dove l’omero si avvicinerà al tronco, contro forza di gravità .
In alcuni esercizi è possibile riscontrare delle rotazioni specialmente se si utilizzano manubri o cavi per rendere più intenso il lavoro selettivo. Essendo il muscolo intra rotatore, in alcuni casi ha senso eseguire determinati movimenti.
Gli esercizi piĂą classici per allenare il muscolo grande pettorale sono:
- Panca piana con bilanciere;
- Panca piana con manubri;
- Piegamenti sulle braccia in varie inclinazioni;
- Croci con manubri;
- Lento avanti;
- Spinte alto manubri;
- Trazioni.
Ho deciso di inserire nell’elenco anche il lento avanti perchè lo ritengo fondamentale per lo stimolo della porzione clavicolare, grazie alla spinta verso l’alto, soprattutto se la presa è più ravvicinata.
Nelle trazioni invece il punto di lavoro del muscolo grande pettorale, recluta la porzione sterno-costale e addominale durante la fase di salita.
Movimenti come quelli elencati sopra, tendono a diventare rischiosi per la spalla se eseguiti in maniera scorretta. E’ importante dedicare il giusto tempo all’apprendimento di questi esercizi, per migliorare la tecnica e la pulizia del movimento per poter abbassare il rischio di infortunio.
Una delle parti più soggette a traumi è la cuffia dei rotatori che se lesionata porterebbe a un rallentamento e il recupero sarebbe molto lungo.
Per evitare traumi particolari è fondamentale conoscere il giusto assetto scapolarepersonale da mantenere durante tutto il movimento, e dopo aver trovato la corretta posizione delle scapole, portanrle in modalità di abduzione e decompressione. La spinta avviene sempre in sfavore alla articolazione della spalla. Durante il movimento è conveniente mantenerla ben adesa al punto d’appoggio, ed evitare una spinta in avanti, specie con carichi elevati.
Grande pettorale, sinergia e muscoli
Il muscolo del grande pettorale svolge molte funzioni, ma una sua particolarità è che non esso non agisce mai singolarmente. Svolge i vari movimenti in abbinamento con altri muscoli dando vita ad una vera e propria sinergia.
Il pettorale viene “aiutato“ da muscoli che lavorano parallelamente a lui per eseguire flessione, adduzione e rotazione interna.
Nello specifico i muscoli sinergici del grande pettorale che agiscono sulla flessione sono:
- deltoide anteriore;
- muscolo coracobrachiale;
- capolungo del bicipite brachiale.
I muscoli che agiscono in sinergia sulla rotazione interna durante il movimento:
sottoscapolare;
- gran dorsale;
- grande rotondo;
- deltoide anteriore.
Per quanto riguarda il movimento di adduzione i muscoli sinergici coinvolti sono:
- gran dorsale;
- grande rotondo.
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Grazie alla combinazione di questi muscoli il pettorale riesce ad esprimere la sua natura. Come gli altri muscoli però oltre alla fase di contrazione, ha bisogno di esercizi per il suo allungamento. Una giusta fase di stretching per il muscolo del pettorale porterà ad una risposta più veloce delle sue fibre agli stimoli.